
Se c’è una cosa che mi manca tantissimo del lavoro di prima è stare insieme con altre persone. Salutarsi al mattino, prendere un caffè alla macchinetta, ridere di cose sceme, discutere e litigare su cose importanti (e anche stupide, in alcuni casi). Mi manca proprio quel momento in cui giravo lo sguardo e vedevo la collega vicino a me sulla destra, poi quella in fondo, e ancora l’altra davanti. Era rassicurante, confortante, piacevole. Anche se, avendo io un brutto carattere (e chissà se allora qualche macchiolina non alterasse anche quello, oltre la vista), non rendevo loro la vita facile. Però il doloroso senso di assenza testimonia quanto fosse forte il legame che provavo. Non so se fosse vero affetto o abitudine, ma che importa?
MI manca lavorare a un progetto comune e condividerne la creatività, la fretta, le arrabbiature. Mi manca il contatto anche fisico con le persone con cui lavoravo, l’abbraccio, il bacio, la pacca sulla spalla. Il buongiorno al mattino. Le feste di compleanno fatte quasi in segreto con cose buone da mangiare portate di soppiatto. E le loro voci. Pensavo durasse tanto. Invece ho perso tutti in un attimo.
Lavorare da soli non è bello. Lo faccio, ma non mi piace. Ora che ho qualcosa di nuovo da fare, provo a conoscere in qualche modo le persone che lo fanno con me, ma da lontanissimo. Le trovo sui social, ci scambiamo cuoricini. Colleghe mai viste ma in qualche modo già vicine. E ancora mi batte il cuore.