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C’eravamo tanto amati

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Del settimanale Cioè – che il 7 ottobre 2020 ha compiuto 40 anni – mi sono occupata per oltre 20 anni come caporedattore, fino al 2009. Il direttore (a parte un periodo infernale con un megalomane che si credeva chissà chi, oggi ben collocato al Tg2) era un nome messo lì per formalità. Prima di me ci sono stati i “padri fondatori”, dopo di me altri “addetti” che ancora lo tengono in vita. Nei tanti anni nei quali me ne sono occupata non sono stata sola: con me c’erano altre quattro persone, un piccolo gruppo di tre donne e un uomo a cui ho voluto molto bene e al quale ho rotto i coglioni in maniera esagerata. Individuavamo idoli e tendenze e li seguivamo come segugi, pensando a chi avrebbe sfogliato quelle pagine, ragazzine non più bambine e non ancora donne.

Cosa si provava quando si metteva insieme un numero di Cioé? Una lieve euforia e l’emozione di vedere le tue idee, e quelle degli altri, concretizzarsi in un articolo commissionato ai collaboratori o scritto da noi sulle macchine per scrivere Olivetti Lettera 35. E facevamo largo uso di bianchetto. Ci mettevamo i sommari, i titoli, le foto, mandavamo i testi alla fotocomposizione e tornavano indietro le “strisciate”. La nostra grafica impaginava i testi ritagliati e incollati sui menabò e le immagini schizzate dando loro un senso e un’armonia. Preistoria. Poi arrivarono i McIntosh.

Per Cioè hanno scritto tanti che poi sono diventati qualcuno e lavorano in testate importanti.  Per Cioè hanno disegnato in tanti, per le illustrazioni o per quelle quarte di copertina che diventavano tanti piccoli adesivi, una settimana, 52 idee diverse l’anno. E anche di più. Tante volte la facevamo con le foto. Qualcuno di quei formidabili disegnatori oggi è molto famoso come attore comico e musicista in coppia con un altro dei nostri geniali illustratori di allora.

madonna

Ho visto nascere superstar come Madonna, Duran Duran, Eros Ramazzotti, Fiorello, George Michael. E le boyband? New Kids on the Block, Duran Duran, Spandau Ballet, Backstreet Boys, Take That, gli attori come Tom Cruise, Brad Pitt, River Phoenix, Zac Efron. E Leonardo DiCaprio con la Titanic-mania. La potenza di MTV, il boom di telefilm come Bevery Hills 90210, la febbre delle soap opera come Beautiful, l’esplosione di Non è la Rai. E le lettere delle lettrici, scritte con le penne colorate, le rubriche più intime, dove si parlava di sentimenti, sesso, amore. E i test. Ne mettevamo anche cinque a settimana. 

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La copertina più bella per me? Quella con Jovanotti e Roger Rabbit insieme. Per un sacco di motivi. Andai a vedere l’anteprima del film con un collega e al buio presi appunti per farne poi la fotostoria su Cioè, una specie di piccolo fotoromanzo che raccontava il film-evento di quell’anno, 1988. Fotoromanzo, che termine arcaico. Eppure era uno dei punti di forza del giornalino. Insieme ai 4 poster, ai supplementi cartacei (come l’album delle figurine di Non è la Rai, un lavoro colossale), e ai gadget, i regalini per i quali le teen agers impazzivano e che venivano fabbricati in Cina, forse ancor prima che tutto il mondo facesse costruire lì grandissima parte dei propri oggetti così da non poterne più fare a meno.

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Durante quegli anni, per noi della redazione ci sono stati amori, matrimoni, figli, tradimenti, sconfitte, vittorie, partenze, arrivi. E gioie, dolori, delusioni brucianti e momenti esaltanti. Divertimento, complicità e liti furiose. C’è stata vita.  

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